Micro:bit: il piccolo computer che fa grandi cose

Alla scoperta della scheda programmabile che sta rivoluzionando l’educazione tecnologica per bambini e ragazzi

Grande quanto una carta di credito, potente quanto la fantasia di chi lo programma. Il Micro:bit è lo strumento che usiamo nei nostri CodingLab per trasformare idee in progetti luminosi, interattivi e sorprendenti. Scopriamo insieme cos’è e perché piace così tanto ai nostri giovani maker.

Immaginate un computer così piccolo da stare nel palmo di una mano, ma abbastanza versatile da far lampeggiare luci, suonare melodie, reagire ai movimenti e persino misurare la temperatura. Questo è il Micro:bit, e nei nostri laboratori è diventato il migliore amico dei giovani programmatori.

Nato per imparare

Il Micro:bit è stato creato nel 2015 dalla BBC, l’emittente britannica, con un obiettivo preciso: rendere la programmazione accessibile a tutti, fin dalla scuola primaria. Da allora, milioni di bambini in tutto il mondo lo hanno usato per muovere i primi passi nel mondo del coding e dell’elettronica.

La sua forza sta nella semplicità. Non servono cavi complicati, non servono conoscenze pregresse. Si collega al computer, si trascina qualche blocco colorato sullo schermo, si preme un pulsante e… magia! Il programma prende vita sulla scheda.

Cosa c’è su questa piccola scheda?

Nonostante le dimensioni ridotte, il Micro:bit nasconde un sacco di sorprese. Sulla sua superficie troviamo 25 LED rossi disposti in una griglia 5×5, perfetti per mostrare immagini, scritte scorrevoli o animazioni. Ci sono due pulsanti fisici, A e B, che possiamo programmare per far succedere qualsiasi cosa: dal cambio di schermata all’avvio di un gioco.

Ma il bello viene quando scopriamo i sensori nascosti. Il Micro:bit può percepire i movimenti grazie a un accelerometro integrato, capire dove si trova il Nord con la sua bussola digitale, misurare la temperatura ambiente e persino captare la luce. Tutto questo in pochi centimetri quadrati.

Programmare giocando

Nei nostri CodingLab utilizziamo MakeCode, un ambiente di programmazione visuale dove il codice diventa un puzzle colorato. I bambini trascinano blocchi che si incastrano tra loro, costruendo la logica del programma come se giocassero con i mattoncini. Niente righe di codice astruse, niente errori di sintassi frustranti: solo creatività e sperimentazione.

Chi vuole spingersi oltre può passare a Python, un vero linguaggio di programmazione usato anche dai professionisti. Il Micro:bit cresce insieme a chi lo usa, accompagnando il percorso di apprendimento senza mai diventare troppo semplice o troppo difficile.

Oltre lo schermo: il mondo fisico

La vera magia del Micro:bit si svela quando lo colleghiamo al mondo esterno. Durante i nostri laboratori, i ragazzi imparano a collegare strisce LED colorate che reagiscono ai comandi, costruiscono circuiti su carta conduttiva, fanno girare motorini elettrici. Il programma scritto sullo schermo esce dal computer e diventa qualcosa di tangibile, qualcosa da toccare e portare a casa.

È questo che distingue il Micro:bit da una semplice app o videogioco: la possibilità di creare oggetti veri, che funzionano davvero. Un braccialetto luminoso, un dado elettronico, uno strumento musicale, un misuratore di passi. Progetti che nascono da un’idea e prendono forma tra le mani.

Perché lo abbiamo scelto

Quando abbiamo progettato i nostri CodingLab, cercavamo uno strumento che fosse accessibile ma non banale, divertente ma educativo, economico ma di qualità. Il Micro:bit risponde a tutte queste esigenze. Costa poco, è praticamente indistruttibile, funziona su qualsiasi sistema operativo e ha una comunità mondiale che condivide progetti e idee.

Ma soprattutto, entusiasma i bambini. Vedere i loro occhi illuminarsi quando il LED si accende per la prima volta, o quando il sensore di movimento fa partire un suono, è la conferma che abbiamo fatto la scelta giusta.

Vuoi provare?

I nostri laboratori del sabato sono l’occasione perfetta per scoprire il Micro:bit insieme ai nostri mentor. Non serve alcuna esperienza: portiamo noi tutto il materiale, e ogni partecipante può sperimentare in prima persona cosa significa programmare un vero computer. I progetti realizzati? Naturalmente si portano a casa.

Il futuro è fatto di tecnologia, ma non deve essere complicato. Con il Micro:bit, diventa un gioco da ragazzi. Letteralmente.

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